Il nuovo inno russo addottato dal dicembre 2001 è si stampo zarista e ortodosso, ma la cosa più incredibile è la melodia. Infatti con un referendum nel 2001 il popolo russo ha ottenuto come melodia per l'inno quella imponente del precedente inno sovietico abolito da Boris Eltsin.
Russia, nostra terra santa e amata!
Negli anni ci ha abbagliato il sole della libertà .
Una grande volontà , una grande fama
sono da sempre le tue eredità !
Aprendo le possenti ali su di noi
l'aquila russa compie il suo volo,
e il simbolo della patria, la bandiera tricolore,
guida il nostro popolo nell'eternità !
Gloria alla nostra patria immortal.
Unione di un gran popolo!
La saggezza eterna trasmessa dagli avi.
Gloria alla patria! Dio è sopra di te.
Gloria alla patria! Siamo orgogliosi di te.
Gloria a te, grande Russia immortal.
Nessuno ti metterà in ginocchio,
cara, grande patria nostra!
Dimostreremo fino all'abnegazione
alla bandiera tricolore la nostra fedeltà !
Dai mari del Sud al circolo polare
si estendono i nostri boschi e i campi.
Tu sei l'unica al mondo, immortale.
Niente mai e poi mai ti eguaglierà !
Gloria alla nostra patria immortal.
Unione di un gran popolo!
La saggezza eterna trasmessa dagli avi.
Gloria alla patria! Dio è sopra di te.
Gloria alla patria! Siamo orgogliosi di te.
Gloria a te, grande Russia immortal.
Con speranza e fede, avanti russi!
Il Signore la nostra strada proteggerà .
Evviva la grande potente Russia
creata dalla nostra grande volontà !
Ampi spazi per i sogni e per la vita
nel futuro si aprono davanti a noi.
La nostra forza è la fedeltà alla patria.
Così è stato, così è e per sempre così sarà !
Gloria alla nostra patria immortal.
Unione di un gran popolo!
La saggezza eterna trasmessa dagli avi.
Gloria alla patria! Dio è sopra di te.
Gloria alla patria! Siamo orgogliosi di te.
Gloria a te, grande Russia immortal.
L'INNO NAZIONALE RUSSOÂ
Storia, parole e musica dal 1800 ad oggi
Ascoltando per la prima volta dal vivo l'inno nazionale russo, suonato dal complesso bandistico della flotta del Mar Nero della Marina militare, un amico che mi sedeva accanto mi ha chiesto se su Russianecho ne avrebbe trovato il testo, magari in italiano... Conscio di tale grave mancanza, mi sono ripromesso di mettervi riparo cercando di approfondire una vicenda molto russa come quella che riguarda uno dei simboli più visceralmente sentiti di ogni popolo: l'inno nazionale!Â
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Un pò di storia.Â
La storia inizia, come in molti altri regni dell'epoca, con la versione russa del God Save the King dell'inglese Henry Carey, benché si tratti ovviamente di questione controversa - c'è infatti chi considera quale antenato dell'inno nazionale russo la Marcia Preobrajenskij ("Ci conoscono i turchi e gli svedesi..."). Solo nel 1833 lo zar Nicola I decise di commissionare a Vassily A. Zukovskij l'incarico di scrivere un nuovo inno: il risultato fu Ðоже, ЦаÑÑ Ñ
Ñани (Dio salvi lo Zar), su musica di Aleksej F. Lvov.Â
Quest'ultimo restò l'inno nazionale della Russia zarista fino al 1917, quando per i noti eventi rivoluzionari, l'Internazionale, la celebre melodia composta nel 1871 dall'operaio Pierre Degeyter con le parole di Eugène Pottier, venne adottato dal neonato governo bolscevico come inno dell'Unione Sovietica.
Nel 1942, nel momento in cui alla popolazione russa si chiedeva uno sacrificio terribile per resistere all'invasore nazista, Stalin decise che la musica e le parole dell'inno nazionale dovessero avere un carattere più patriottico; il 18 giugno 1943 furono convocati una ventina di poeti e compositori e il primo ministro Voroshilov e il segretario del PCUS Sherbakov spiegarono loro cosa veniva richiesto: parole che potessero restare vive e significative per centinaia di anni, una musica facile da capire, espressiva, chiara per i russi come per i calmucchi... Gli autori dei versi, però, non furono scelti fra i presenti: a vincere la gara furono il ventinovenne Sergej VladimiroviÄ Michalkov, poi padre dei noti registi cinematografici Nikita Mikhalkov e Andrej Konchalovsky, e il poeta Gabriel El-Registan, pseudonimo di Gabriel Arkadevich Ureklyan, all'epoca impegnati nell'esercito come reporter di guerra. I loro versi, "aggiustati" in alcuni punti da Stalin in persona, dovettero adattarsi alla musica composta come "Inno del Partito Bolscevico" nel 1939 da Alexander Alexandrov, il fondatore della banda e del corpo di ballo dell'Armata Rossa, e riscritta dall'autore per l'occasione. L'inno fu presentato a Stalin nell'estate del 1943 e dal 1° gennaio 1944 fu ufficialmente adottato dall'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.Â
La morte di Stalin, il cui nome ricorreva in alcuni versetti dell'inno, fu seguita da una lunga parentesi durante la quale esso venne eseguito solo nella versione strumentale, e questo fino al 1977 quando, con Brezhnev segretario del PCUS, si apportarono finalmente le necessarie modifiche ai versi considerati politicamente inaccettabili.
Con la caduta dell'URSS, avvenuta nel 1991, il presidente della repubblica federativa di Russia Boris Eltsin, impegnato nell'opera di smantellamento di tutti i simboli riconducibili al passato comunista, decise di sostituire il vecchio inno di Alexandrov con una non entusiasmante melodia di Michail Glinka, composta negli anni trenta del XIX° secolo e già conosciuta con il titolo "Canzone patriottica". Nonostante diverse proposte succedutesi nel corso degli anni, la musica di Glinka però restò senza parole - e anche senza l'approvazione della Duma, che si rifiutò sempre di avallare la sostituzione decisa d'iniziativa da Eltsin.      Â
Nel dicembre del 2000, quasi dieci anni dopo la sua messa in cantina, il nuovo presidente Vladimir Putin rispolvera le note del vecchio inno sovietico, e non solo quello: anche la bandiera rossa - divenuta simbolo delle Forze Armate - , l'aquila zarista, e, perché no, l'ormai ultraottantenne Serghej Michalkov, a cui viene dato l'incarico di riscrivere le parole dell'inno... Ma si, proprio colui che aveva già compiuto lo stesso lavoro per Stalin! Stavolta il successo alla Duma è assicurato: ben 381 sono i voti favorevoli e solo 51 i contrari e, dal 1° gennaio 2001, l'orecchiabile motivo di Aleksander Alexandrov torna a risuonare come Inno Nazionale della Russia.Â
Naturalmente, l'operazione di restyling non è risultata gradita a tutti: fra i dissenzienti, oltre a Eltsin ("a me quell'inno ricorda solo vecchi congressi e riunioni del partito comunista sovietico che non servivano ad altro se non a rafforzare il potere dei burocrati di partito"), molti intellettuali e altri nomi illustri come il musicista Rostropovic e Aleksandr Iakovlev. Come se non bastasse, è appena di pochi mesi fa (novembre 2005) una polemica innescata da Alexander Nikonov, presidente della Società Atea di Mosca, secondo il quale la frase "la nostra patria preservata da Dio" contenuta nell'inno nazionale russo è inaccettabile perché in palese contrasto con i diritti costituzionali dei cittadini, e per questo ha porto denuncia presso la Corte Costituzionale della Russia. La risposta della Chiesa ortodossa non si è fatta attendere, con un commento piccato dell’arciprete Vsevolod Chaplin: “La gran parte dei cittadini russi si definisce credente. Perché rifiutare loro l’opportunità di ascoltare la parola “Dio”, tanto amata dai loro cuori, all’interno dell’inno nazionale?”.
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Le parole di Michalkov
Come abbiamo visto, l'autore dei versi di entrambe le versioni dell'inno di Alexandrov, sia quella voluta da Stalin che l'attuale, è Serghej Michalkov, nella prima con l'ausilio di Gabriel El-Registan, un poeta di origine uzbeka. La versione meglio conosciuta dalla maggior parte dei russi è probabilmente proprio quella in vigore dal 1977, se non altro perchè in tanti l'hanno appresa a memoria durante gli anni della scuola:Â
СоÑз неÑÑÑимÑй ÑеÑпÑблик ÑвободнÑÑ
СплоÑила навеки ÐÐµÐ»Ð¸ÐºÐ°Ñ Ð ÑÑÑ.
Ðа здÑавÑÑвÑÐµÑ ÑозданнÑй волей наÑодов
ÐдинÑй, могÑÑий СовеÑÑкий СоÑз!
СлавÑÑÑ, ÐÑеÑеÑÑво наÑе Ñвободное,
ÐÑÑÐ¶Ð±Ñ Ð½Ð°Ñодов надежнÑй оплоÑ!
ÐаÑÑÐ¸Ñ Ðенина — Ñила наÑоднаÑ
ÐÐ°Ñ Ðº ÑоÑжеÑÑÐ²Ñ ÐºÐ¾Ð¼Ð¼Ñнизма ведеÑ!
Ð¡ÐºÐ²Ð¾Ð·Ñ Ð³ÑÐ¾Ð·Ñ ÑиÑло нам ÑолнÑе ÑвободÑ,
Ð Ðенин великий нам пÑÑÑ Ð¾Ð·Ð°Ñил:
Ðа пÑавое дело он поднÑл наÑодÑ,
Ðа ÑÑÑд и на подвиги Ð½Ð°Ñ Ð²Ð´Ð¾Ñ
новил!
СлавÑÑÑ, ÐÑеÑеÑÑво наÑе Ñвободное,
ÐÑÑÐ¶Ð±Ñ Ð½Ð°Ñодов надежнÑй оплоÑ!
ÐаÑÑÐ¸Ñ Ðенина — Ñила наÑоднаÑ
ÐÐ°Ñ Ðº ÑоÑжеÑÑÐ²Ñ ÐºÐ¾Ð¼Ð¼Ñнизма ведеÑ!
Рпобеде беÑÑмеÑÑнÑÑ
идей коммÑнизма
ÐÑ Ð²Ð¸Ð´Ð¸Ð¼ гÑÑдÑÑее наÑей ÑÑÑанÑ,
Ð ÐÑаÑÐ½Ð¾Ð¼Ñ Ð·Ð½Ð°Ð¼ÐµÐ½Ð¸ Ñлавной ÐÑÑизнÑ
ÐÑ Ð±Ñдем вÑегда беззавеÑно веÑнÑ!
СлавÑÑÑ, ÐÑеÑеÑÑво наÑе Ñвободное,
ÐÑÑÐ¶Ð±Ñ Ð½Ð°Ñодов надежнÑй оплоÑ!
ÐаÑÑÐ¸Ñ Ðенина — Ñила наÑоднаÑ
ÐÐ°Ñ Ðº ÑоÑжеÑÑÐ²Ñ ÐºÐ¾Ð¼Ð¼Ñнизма ведеÑ! L'unione incrollabile di Repubbliche libere
ha unito per sempre la grande Russia.
Evviva la grande potente Unione Sovietica
creata dalla volontà dei popoli!
Gloria alla nostra Patria libera,
fida roccaforte dell'amicizia tra i popoli!
Il partito di Lenin, forza del popolo,
ci conduce al trionfo del comunismo!
Attraverso le tempeste ci abbagliava il sole della libertà ,
e il grande Lenin ci ha illuminato la strada:
sulla giusta causa ha portato le nazioni,
ci ha ispirato al lavoro e all'eroismo.
Gloria alla nostra patria libera,
fida roccaforte dell'amicizia tra i popoli.
Il partito di Lenin, forza del popolo,
ci conduce al trionfo del comunismo!
Nella vittoria delle immortali idee del comunismo
noi vediamo il futuro del nostro Paese,
e saremo sempre fedeli fino all'abnegazione
alla bandiera Rossa della gloriosa Patria!
Gloria alla nostra Patria libera,
fida roccaforte dell'amicizia tra i popoli.
Il partito di Lenin, forza del popolo,
ci conduce al trionfo del comunismo!
Prima del 1977, gli ultimi versetti del refrain, che in russo suonano più o meno Partia Lenina, Sila narodnjaja, Nas k torzhestvu Kommunizma vidjot!, eranoÂ
ÐÐ½Ð°Ð¼Ñ ÑовеÑÑкое, Ð·Ð½Ð°Ð¼Ñ Ð½Ð°Ñодное
ÐÑÑÑÑ Ð¾Ñ Ð¿Ð¾Ð±ÐµÐ´Ñ Ðº победе ведÑÑ! La bandiera Rossa, la bandiera del popolo
Ci conduca di vittoria in vittoria!
mentre al posto della strofa "Sulla giusta causa ha portato le nazioni ispirandoci al lavoro e all'eroismo", veniva cantato:
ÐÐ°Ñ Ð²ÑÑаÑÑил СÑалин - на веÑноÑÑÑ Ð½Ð°ÑодÑ,
Ðа ÑÑÑд и на подвиги Ð½Ð°Ñ Ð²Ð´Ð¾Ñ
новил! Ci ha educato Stalin ad essere fedeli verso il popolo,
Ci ha ispirato al lavoro e all'eroismo!
La nuova versione dell'inno, quella ufficialmente adottata dalla Russia il 1° gennaio 2001, recita invece:
РоÑÑÐ¸Ñ – ÑвÑÑÐµÐ½Ð½Ð°Ñ Ð½Ð°Ñа деÑжава!
РоÑÑÐ¸Ñ – лÑÐ±Ð¸Ð¼Ð°Ñ Ð½Ð°Ñа ÑÑÑана !
ÐогÑÑÐ°Ñ Ð²Ð¾Ð»Ñ, Ð²ÐµÐ»Ð¸ÐºÐ°Ñ Ñлава –
Ð¢Ð²Ð¾Ñ Ð´Ð¾ÑÑоÑнÑе на вÑе вÑемена.
СлавÑÑÑ, ÐÑеÑеÑÑво наÑе Ñвободное –
ÐÑаÑÑкиÑ
наÑодов ÑоÑз вековой,
ÐÑедками Ð´Ð°Ð½Ð½Ð°Ñ Ð¼ÑдÑоÑÑÑ Ð½Ð°ÑоднаÑ,
СлавÑÑÑ, ÑÑÑана! ÐÑ Ð³Ð¾ÑдимÑÑ Ñобой !
 ÐÑ ÑжнÑÑ
моÑей до полÑÑного кÑаÑ
РаÑкинÑлиÑÑ Ð½Ð°Ñи леÑа и полÑ.
Ðдна ÑÑ Ð½Ð° ÑвеÑе ! Ðдна ÑÑ ÑÐ°ÐºÐ°Ñ !
Ð¥ÑÐ°Ð½Ð¸Ð¼Ð°Ñ Ðогом ÑÐ¾Ð´Ð½Ð°Ñ Ð·ÐµÐ¼Ð»Ñ.
СлавÑÑÑ, ÐÑеÑеÑÑво наÑе Ñвободное –
ÐÑаÑÑкиÑ
наÑодов ÑоÑз вековой,
ÐÑедками Ð´Ð°Ð½Ð½Ð°Ñ Ð¼ÑдÑоÑÑÑ Ð½Ð°ÑоднаÑ,
СлавÑÑÑ, ÑÑÑана! ÐÑ Ð³Ð¾ÑдимÑÑ Ñобой !
 ШиÑокий пÑоÑÑÐ¾Ñ Ð´Ð»Ñ Ð¼ÐµÑÑÑ Ð¸ Ð´Ð»Ñ Ð¶Ð¸Ð·Ð½Ð¸
ÐÑÑдÑÑие нам оÑкÑÑваÑÑ Ð³Ð¾Ð´Ð°.
Ðам ÑÐ¸Ð»Ñ Ð´Ð°ÑÑ Ð½Ð°Ñа веÑноÑÑÑ ÐÑÑизне.
Так бÑло, Ñак еÑÑÑ, и Ñак бÑÐ´ÐµÑ Ð²Ñегда !
СлавÑÑÑ, ÐÑеÑеÑÑво наÑе Ñвободное –
ÐÑаÑÑкиÑ
наÑодов ÑоÑз вековой,
ÐÑедками Ð´Ð°Ð½Ð½Ð°Ñ Ð¼ÑдÑоÑÑÑ Ð½Ð°ÑоднаÑ,
СлавÑÑÑ, ÑÑÑана! ÐÑ Ð³Ð¾ÑдимÑÑ Ñобой !
 La Russia è la nostra sacra nazione!
La Russia è il nostro amato paese!
La possente volontà e l’immensa gloria -
Sono il tuo patrimonio per sempre.
Sia gloria a te, Patria nostra libera –
Secolare alleanza di popoli fratelli,
Saggezza popolare tramandata dagli avi,
Sia gloria a te, terra nostra! Siamo fieri di te !
I nostri boschi e i nostri campi si estendono
Dai mari del sud al circolo polare.
Tu sei unica al mondo! Come te ce n'è solo una,
Terra natìa protetta da Dio.
Sia gloria a te, Patria nostra libera –
Secolare alleanza di popoli fratelli,
Saggezza popolare tramandata dagli avi,
Sia gloria a te, terra nostra! Siamo fieri di te !
Gli anni a venire ci aprono
Tanto spazio per sognare e per vivere
La nostra fedeltà alla Patria ci dà forza.
Così fu, così è e così sarà sempre !
Sia gloria a te, Patria nostra libera –
Secolare alleanza di popoli fratelli,
Saggezza popolare tramandata dagli avi,
Sia gloria a te, terra nostra! Siamo fieri di te !
Â
Â
spero di esserti stato di aiuto.
ciaociao